Ha più che decuplicato il valore del gruppo in Borsa. Ha trasformato la Fiat da azienda italiana sull’orlo del fallimento a potente società globale.
Le sue scelte, mai scontate, hanno esaltato gli investitori, ma gli hanno attirato accuse come quella di aver spostato il baricentro dell’impresa lontano dall’Italia e quella di aver calpestato i diritti degli operai.
Ma chi è stato Sergio Marchionne, leader visionario e divisivo, e che cosa resta della sua eredità?
L’autore Tommaso Ebhardt ritrae in questo libro dal titolo “Sergio Marchionne” una figura complessa, che si rivela man mano al giornalista in rapide battute, numerose occasioni professionali e preziosi incontri a due, a microfoni spenti.
Il suo racconto inizia nel dicembre 2008 con l’operazione Chrysler e ricostruisce i traguardi storici e i progetti falliti della leadership di Marchionne, lanciando uno sguardo a quello che rimane di FCA dopo la sua tragica scomparsa.
Ma in particolare indaga le convinzioni, gli interessi, i sentimenti privati di un uomo riservatissimo, che tuttavia gli aveva affidato a volte i suoi pensieri, e prova a capire il segreto del personaggio che da sconosciuto outsider è diventato uno dei manager di maggior successo sui mercati internazionali.
Leggere e approfondire il “dietro le quinte” di uomini che hanno lasciato un impronta indelebile nel loro business è un modo per renderli più umani e vicini a noi. Poterli osservare da vicino è una chiave efficace per capire meglio la realtà che loro stessi hanno profondamente modificato.
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