La scorsa settimana è stata una delle peggiori dal 2008 anno sui mercati finanziari, dove a regnare è stata l’emotività.  L’insorgere della paura ha portato gli investitori impauriti a vendere tutto senza distinzioni (fenomeno del panic selling), come se non ci fosse più un futuro, come se il mondo dovesse fermarsi per sempre.  Così facendo hanno consolidato perdite fino a quel momento solo potenziali divenute invece reali per effetto del panico. Al contrario chi nel 2018 – un anno di pesanti ribassi –  ha mantenuto fiduciosamente le posizioni e fatto solo qualche ribilanciamento ha beneficiato del poderoso recupero del 2019.  

Ma cosa è successo esattamente? 
Stando ai dati abbiamo assistito a quella che prende il nome di correzione di mercato, se pur molto brusca; non dobbiamo dimenticare infatti che i mercati finanziari salivano indisturbati da più di un anno a velocità anche sostenuta e le negoziazioni della scorsa settimana hanno ridimensionato bruscamente questi rialzi.  
 Certamente  un’effetto sull’economia mondiale c’è stato e ci sarà.  I dati macroeconomici dei prossimi due mesi ci diranno se davvero dovremo affrontare un rischio serio di “recessione globale” o se invece l’onda dell’epidemia ha solo imposto una piccola deviazione.
Che fare quindi?
Servono razionalità e prudenza. Occorre ricordare infatti che storicamente anche dopo forti crisi economiche il mondo ha ripreso a crescere nella sua globalità.
Quello che non siamo in grado oggi di prevedere sono i tempi di ripresa e per questo è importante come sempre ancorarsi al progetto per cui abbiamo scelto di investire nel lungo termine. 
Ne ho parlato proprio in un articolo del 2018 quando i mercati scendevano per mesi prima di rimbalzare che qui ripropongo.
A tal proposito suggerisco anche la lettura dell’articolo di oggi su L’Economia del Corriere della Sera
Conclusioni
Se il nostro investimento è finalizzato al raggiungimento di un chiaro obiettivo finanziario ben pianificato (clicca qui per approfondire il concetto di pianificazione finanziaria), con dei tempi di realizzazione definiti e ci siamo dotati degli strumenti finanziari più idonei per raggiungerlo, e se siamo convinti che il mondo non finirà domani mattina, non dobbiamo far vincere la paura! Con un pò di freddezza e se in linea con i nostri obiettivi futuri probabilmente la correzione ci offre una grande opportunità: quella di riposizionarci su strumenti finanziari di qualità che fino alla settimana scorsa avremmo pagato molto ma molto di più.
 
 

Per concludere segnalo  due regole estremamente preziose per chi intraprende il lungo e spesso difficile viaggio di un investimento finanziario. Regole forniteci da John Bogle, fondatore di Vanguard  scomparso recentemente:

  1. Impulse is your enemy – L’impeto, l’impulsività, la frenesia nell’investimento sono deleteri, sono veleno, sono nemici che portano a decisioni tossiche per il benessere dei vostri soldi.
  2. Never forget  –. Quando tutto sembra crollare ricordate sempre che  il tempo vi riporterà prima o poi in carreggiata. Le mani forti lo sanno e cercano di farvi vendere a tutti i costi. Se il vostro obiettivo è temporalmente lontano perchè permettere a qualcuno di arricchirsi sfruttando le vostre paure?

Ho scelto la professione di Personal Advisor perché sono fermamente convinto che un consulente abbia il dovere professionale di stare accanto ai suoi clienti e accompagnarli lungo la strada della pianificazione finanziaria per renderla meno tortuosa e più gratificante. Certificato UNI ISO 22222
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Ho scelto la professione di Personal Advisor perché sono fermamente convinto che un consulente abbia il dovere professionale di stare accanto ai suoi clienti e accompagnarli lungo la strada della pianificazione finanziaria per renderla meno tortuosa e più gratificante. Certificato UNI ISO 22222